L’anno in corso sarà sicuramente ricordato per il terremoto che il Covid-19 ha causato, cambiando in pochissimo tempo le abitudini di tutti noi e mettendo in crisi il mondo intero. Il nostro sistema sanitario ha dovuto reinventarsi per permettere di garantire cure adeguate in tempi brevissimi.
Fortunatamente i bambini sono stati risparmiati da complicazioni gravi dal virus, hanno però pagato un prezzo molto alto a livello psicologico durante il “lock down” dovendo rinunciare alla scuola in presenza e a tutte le attività sociali. Per noi pediatri è stato un periodo difficile e pieno di incertezze, abbiamo dovuto modificare il nostro modo di approcciarci e abbiamo scoperto le video-visite e usato moltissimo il telefono. La nostra società ha istituito una piccola cellula di crisi che ha dato ai soci tutti gli aggiornamenti del caso e ha lavorato a stretto contatto con il UFSP.
A tal propositi ringrazio gli specialisti Christoph Aebi, Dominique Gut e Christoph Berger per il loro prezioso lavoro.
Anche se il Covid ha rallentato e fatto passare in secondo piano molti dei nostri progetti , siamo comunque riusciti a lavorare anche fuori da questo ambito .
Il Comitato ristretto, di cui faccio parte insieme a Philipp Jenny (vicepresidente), Dominique Gut e Christoph Aebi, ha continuato ad incontrarsi fino a fine marzo in seguito le riunioni si sono svolte in video conferenza. Anche i numerosi incontri con il Comitato allargato e con MFE e KIS sono avvenuti a distanza. Inoltre abbiamo avuto regolari incontri con il gruppo di lavoro parlamentare, potendo condividere tematiche con i colleghi delle società sorelle: la pedopsichiatria e la chirurgia pediatrica.
Un importante evento prima dell’era Covid, è sicuramente stato il ritiro del comitato per due giorni al Monte Verità di Ascona dove si è discusso di comunicazione; aspetto che è diventato sempre più importante sia nelle relazioni tra i membri, che verso l’esterno. Ne è nato un documento strategico con un concetto di comunicazione integrata e la nuova immagine della pediatria svizzera, pädiatrie schweiz, pédiatrie suisse con un nuovo logo. pediatria svizzera è competente, impegnata e dinamica, nonché capace di creare reti e di formare.
Il nome ufficiale rimane la Società Svizzera di Pediatria.
Progetti conclusi:
- Con grande piacere vi invito a sfogliare la rivista Paediatrica nella sua nuova veste e a visitare la nuova homepage. Tutto questo ci permette di essere maggiormente visibili, sia a livello dei nostri membri che all’esterno. La collega Daniela Kaiser è la nuova capo redattrice. Ringrazio lei e il gruppo di lavoro che sono riusciti con successo in questa non facile operazione di trasformazione.
- I colleghi della società di neonatologia hanno dato vita a un interessante programma per la formazione strutturata obbligatoria di neonatologia, a loro un sentito grazie.
- E’stato portato a termine e pubblicato anche lo screening uditivo dei neonati con la formulazione dei nuovi criteri.
Progetti in corso:
- Qualità: Grazie alla disponibilità di Dominique Gut ci stiamo muovendo nell’ambito della qualità e a tale proposito si sta portando avanti anche il progetto choosing wisely.
- Possibilità di un periodo di pratica in uno studio medico: E’ un aspetto al quale la società tiene molto: rendere obbligatorio per i medici in formazione un periodo di almeno 6 mesi in uno studio medico pediatrico.
- Gruppo parlamentare Pediatria. Gli incontri con questo gruppo ci ha permesso di rendere attenti i politici federali su varie problematiche che coinvolgono i minori.
- Formazione strutturata maltrattamento del bambino: Stiamo portando avanti con il gruppo di lavoro per la protezione del bambino un progetto per dar vita a una formazione strutturata sui maltrattamenti.
- Progetto formazione: Un ulteriore progetto è la creazione di una commissione per la formazione che dovrebbe anche permettere di creare un programma formativo tramite videoconferenze.
- Siamo pure sollecitati nelle discussioni della medicina altamente specializzata e nella revisione dei codici dell’assicurazione invalidà.
Concludo ringraziando tutte le persone che si impegnano nel cercare di offrire ai più piccoli il meglio nelle cure e invito anche i politici a voler prenderne atto e a dare il giusto peso al mondo della pediatria.
Non oso pensare cosa sarebbe successo se la Pandemia avesse preso di mira i bambini!